5 Strategie comunicative per bambini bilingui
La qualità delle conversazioni con i tuoi figli può fare la differenza.
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Ciao! Sono Najwa Saady e ti aiuto a portare il multilinguismo a casa tua, qualunque sia la situazione linguistica da cui parti.

In contesto multilingue, molti genitori rimangono sorpresi (o delusi) quando si accorgono che nonostante parlino ai figli nella loro lingua, ogni giorno, i bimbi non rispondono nella lingua attesa. Sebbene spesso capiscano tutto, si esprimono a fatica o tendono a parlare soprattutto (o solo) nella loro lingua dominante.

Parlare sempre e solo in una lingua non è condizione sufficiente perché i bimbi a loro volta parlino quella lingua, quando è la lingua di minoranza. 

Affinché si sentano più sicuri e motivati a parlarla, dobbiamo agire non solo sulla quantità dell’esposizione ma soprattutto sulla qualità dell’esposizione della lingua.

In un contesto bilingue o multilingue tu potresti essere l’unica fonte nella tua lingua. La qualità comunicativa delle conversazioni con i tuoi figli, può fare la differenza.

Per questo, un primo passo per valorizzare la tua lingua è dedicare tempo di qualità ai tuoi figli, senza distrazioni, in cui metti il focus sulla tua comunicazione, e la loro.

Nella nostra famiglia multilingue io sono l’unica fonte d’italiano per i miei figli. Io e mio marito parliamo italiano e arabo con loro, mentre a scuola e dalla società ricevono esposizione di spagnolo e catalano (viviamo a Barcellona).

Ecco 5 strategie comunicative che ho utilizzato ed utilizzo con i miei figli quotidianamente e che hanno permesso loro a 7 e 4 anni di parlare fluentemente le nostre lingue d’origine.

1. Quando ancora non parlano, parla tu!

Se prima dell’anno di vita non parlano ancora, non significa che non capiscano o non stiano comunicando, anzi! Descrivi ciò che fai o ciò che fa tuo figlio nella vostra routine quotidiana, con semplici frasi, nominando gli oggetti attorno a voi e dando voce ai suoi tentativi comunicativi. Se ad esempio mostra di volere la palla puoi dire: «Oh amore vuoi la palla? Ecco! Tieni la palla!» al posto di dargliela semplicemente. In questo modo preparerai il terreno per le prime parole nella tua lingua.

2. Rispondi a tutte le domande

Verso i 2–3 anni circa cominciano con gli amati “perché”. Per quanto possa essere estenuante a volte, prenditi il tempo per rispondere, spiegare, chiedere la sua opinione: è il miglior modo per soddisfare la curiosità di tua figlia e invitarla a parlare. Accucciati al suo livello o portala al tuo, in braccio o affianco a te, e lascia fluire la conversazione tra voi.

3. Fai domande specifiche

Prediligi domande aperte e specifiche o a due opzioni piuttosto che domande chiuse (sÌ/no).

Domanda aperta specifica
Per un bambino che già si esprime nella lingua-target. Stimoliamolo a parlare e raccontare: «Ho visto che oggi è il compleanno di Noa! Come lo avete festeggiato a scuola?»

Domanda a due opzioni
Per un bambino che si esprime a fatica nella lingua-target. La domanda aperta può disorientare e molto probabilmente opterà per rispondervi nell’altra lingua. Offrire due opzioni tra cui scegliere riduce lo sforzo e la frustrazione perché deve solo ripetere per poter rispondere: «Ho visto che oggi è il compleanno di Noa! Ha portato torta o frutta per festeggiare?»

4. «Modella» al posto di correggere

Correggere in modo esplicito o chiedere di ripetere nella tua lingua può bloccare la comunicazione. Il bimbo o la bimba potrebbe sentirsi incapace e perdere la fiducia o l’entusiasmo nel parlare la lingua-target. Invece che correggere, prova a riforumulare la sua frase corretta in forma di domanda, proseguendo la conversazione con spontaneità (modeling).
 

Puoi usare questo approccio ad esempio quando la tua bimba o bimbo multilingue mescola le lingue o ti risponde nell’altra lingua.
Esempio 1:
R: «Lo metto nella butxaca»
R. ha usato la parola catalana «butxaca» al posto di «tasca». 
IO: «Ah lo metti in tasca?»; «Ok! Ma ci sta nella tua tasca?».
Esempio 2:
R: «Vado a vincere!».
R. ha usato la struttura spagnola «Voy a…» per formare frasi al futuro traducendola in italiano.
IO: «Ah si? Vinci tu dici?»; «Mmm…sei proprio sicuro che vincerai tu? Vedremo!».

5. Usa sinonimi e vocaboli specifici

La lingua orale tende ad essere più limitata di quella scritta. Un’idea per arricchire il vocabolario è includere sinonimi e vocaboli più specifici nella nostra comunicazione. Non aver paura di offrire parole anche «ricercate», soprattutto se riguardano argomenti di suo interesse. Se questo approccio ti sembra poco naturale, leggere insieme almeno un libro al giorno è un validissimo sostituto.

Sinonimi

  • «Mmm che buona questa pasta! È davvero deliziosa
  • «Sono così stanca…mi sento esausta»

Vocaboli specifici

  • «Guarda amore, uno stormo
  • «Aspetta…lava bene anche i molari»

Questi approcci comunicativi per stimolare lo sviluppo del linguaggio, sono validi sia per bambini monolingui che multilingui, ma nel caso dei bi-multilingui c’è maggiore necessità di porre il focus sulla qualità della comunicazione, proprio perché le fonti in una determinata lingua sono più ridotte.

Se all’inizio dovessi sentire poca naturalezza nel loro utilizzo, ricorda che la spontaneità viene con la pratica e che più utilizzi queste tecniche, più faranno parte del tuo stile comunicativo, nella quotidianità.

Se avessi bisogno di guida nell’applicare queste tecniche o di qualunque tipo di supporto nel vostro percorso di bilinguismo o multilinguismo mi trovi nella sezione «Aiuto».

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